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Genova, il frate che rivuole l’eredità milionaria.......

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Genova, il frate che rivuole l’eredità milionaria.......

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Pubblicato da Onoranze Funebri Comunali Genova * News in News · Domenica 20 Ott 2019
Tags: ereditàfrateGenovaarmimilionieurodonazioniGasliniAgostinoBarabino

Per non parlare sempre del malaffare delle imprese funebri, una nota di colore..............

Genova, il frate che rivuole l’eredità milionaria: «La donazione era solo simulata»

Con un’azione legale intentata alle soglie degli 80 anni, frate Agostino Barabino formula una richiesta quasi inedita nel suo genere
Marco Grasso 17 Ottobre 2019
Fonte: https://www.ilsecoloxix.it/genova/2019/10/17/news/il-frate-rivuole-l-eredita-milionaria-la-donazione-era-solo-simulata-1.37757126

Genova - Nella sua prima vita, quella laica e meno nota, frate Agostino Barabino aveva accumulato una discreta fortuna grazie a un business redditizio: le armi. In cinquant’anni, prima d’indossare il saio e dedicarsi ai più bisognosi, il sacerdote era stato un noto commerciante del settore, titolare d’una rinomata armeria di Sampierdarena insieme al fratello, con cui era attivo «a livello nazionale e internazionale». Gli affari giravano bene e ai tempi d’oro, grazie al denaro reinvestito, Agostino Barabino era arrivato a possedere 26 immobili (case, negozi e box), sparsi per il ponente genovese. All’apice di quel successo, però, arriva un’improvvisa svolta spirituale. Nel 1987 il protagonista di questa storia diventa frate. Fa voto di povertà, cede tutto al fratello e si unisce all’ordine dei Cappuccini. Oggi è cappellano del San Martino e gestisce una casa famiglia che ospita bimbi in cura al Gaslini.

A un trentennio di distanza, con un’azione legale intentata alle soglie degli 80 anni, frate Barabino formula una richiesta quasi inedita nel suo genere: rientrare in possesso del patrimonio, di cui si era liberato con il voto di povertà. Ormai anziano, il sacerdote dichiara di voler donare tutto ciò che era stato suo alle missioni del Kerala e del Kenya. Soprattutto, vorrebbe evitare che parte dell’eredità finisca all’odiata cognata, che accusa d’essere «dipendente patologica dal gioco», di aver abbandonato il fratello e di averne sperperato i soldi.


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